Clima: colpa del Sole?

Il 6 novembre 2019, noi ragazzi delle classi terze, abbiamo assistito alla conferenza del Prof. Daniele Spadaro, Astronomo dell’Osservatorio Astrofisico di Catania. Il professore, con il suo intervento dal titolo “Cambiamento climatico: è tutta colpa del Sole?”, ci ha offerto un momento di riflessione e di approfondimento su una tematica ambientale molto attuale. Nella prima parte della conferenza abbiamo avuto l’occasione di conoscere meglio la stella fondamentale per la nostra esistenza: il Sole. Il professore ci ha mostrato foto, video e grafici sulle principali attività del Sole, ci ha fatto conoscere le relazioni esistenti tra la temperatura globale terrestre e l’irraggiamento solare e come i valori di questi parametri sono cambiati nel tempo. Abbiamo scoperto che le proprietà dell’ irraggiamento solare e delle sue variazioni non riescono a spiegare l’aumento di temperatura dell’ambiente terrestre negli ultimi 50 anni. Sempre attraverso dei grafici, il professore ci ha fatto invece notare il legame che esiste tra l’aumento della temperatura terrestre, registrato negli ultimi anni, e l’aumento di due gas serra: l’anidride carbonica e il metano.Pertanto abbiamo capito che le cause principali del riscaldamento globale sono da attribuire attualmente a fattori antropici. Conoscere l’attività del Sole è importante per capire se e come l’uomo può influenzare il clima della terra ed è per questo motivo che il 5 Febbraio 2020 partirà la sonda spaziale Solar Orbiter progettata dall’Agenzia Spaziale Europea, che raggiungerà il Sole e permetterà agli scienziati, attraverso strumenti tecnologici a bordo, di osservare da vicino il Sole. Nella seconda parte della conferenza, attraverso la lettura di tre storie vere tratte dal libro “Effetto serra effetto guerra”, abbiamo potuto scoprire come il riscaldamento globale non solo può causare degli effetti sul clima ma anche sulla società. Gli autori del libro, Grammenos Mastrojeni(analista diplomatico) e Antonello Pasini (fisico del clima), hanno deciso, ciascuno nel proprio ambito, di mostrare ai lettori come i cambiamenti climatici influiscano sulle migrazioni e sulle crisi internazionali. La prima storia racconta le disavventure di Moussa nel Sahel, un contadino che sta per emigrare e che ricorda i tempi quando la terra dava i suoi frutti e produceva un’abbondante vegetazione. Poi il clima è cambiato…e si legge: “Il sole non era più lo stesso, neanche il vento e la pioggia…”e ancora“…Era cambiato il Sole e la pioggia e così erano cambiati anche gli uomini. Non c’erano più feste, c’erano litigi…”. Queste poche frasi ci fanno comprendere come la terra inaridita faccia “inaridire” pure gli uomini. Un’altra storia molto significativa è stata quella di una donna indigena, Hindou Oumarou Ibrahim, che a soli 30 anni è co-presidente del Forum internazionale delle popolazioni indigene sui cambiamenti climatici. Lei, fin da giovane, ha deciso di lottare sia per i diritti dei popoli indigeni che per la protezione dell’ambiente affermando che “Nella mia comunità, non possiamo mai separare i nostri diritti “umani” e l’ambiente sano, per noi le due cose sono collegate e inscindibili per la sopravvivenza”. Inoltre ci ha colpito tanto la frase:” Cresciuta un po’ mi sono resa conto che ho avuto la fortuna di andare a scuola, per capire i miei diritti. E da lì mi sono impegnata a creare l’associazione…”. Anche in Italia c’è un ragazzo che ha fatto della sua vita una missione: Luca Lotti, un giovane che ama viaggiare in moto e attraversare il Sahara. Lui ha fondato l’associazione “Bambini nel Deserto” con l’obiettivo di integrare i bisogni sociali con la salute dei terreni in Africa: uno splendido progetto che vi invitiamo ad approfondire perché oggi ci permette di vedere degli elementi di luce e di pace in un momento storico e particolare come il nostro. L’incontro nel suo complesso è stato prezioso perché alla domanda: “Ma che c’importa del clima?” adesso possiamo rispondere in maniera consapevole che conoscere le cause e i rischi di un clima che cambia può permettere l’avvio di nuove azioni di pace e di giustizia.Desideriamo concludere con le parole degli autori del libro: “ Effetto serra, se siamo furbi, farebbe rima con l’opposto della guerra”.

Articolo realizzato dagli alunni della classe III L: Corsaro Chiara, Adriana Capalbo, Giulio La Monaca e Leonardo Crocetta. Coordinatrice Prof. Daniela Zummo