Alberto Pellai

Incontriamo Alberto Pellai

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Azienda Tecnica

Personale tecnico

Anche quest’anno il progetto “Incontro…l’autore” ha permesso ai nostri alunni di rimanere in contatto con il mondo della lettura.

L’attività di lettura diventa sempre più difficile da sviluppare perché i ragazzi che ogni anno frequentano le nostre classi purtroppo abbandonano i libri di “lettura per piacere” a favore delle nuove tecnologie. E’ vero che anche noi insegnanti incontriamo tante difficoltà dovute al reperire testi narrativi vicini al mondo dell’adolescenza e, soprattutto, testi godibili  e scorrevoli che incontrino i gusti dei giovani lettori.

Tra tante difficoltà quest’anno abbiamo incontrato tre scrittori che oggi sono tra i più amati da ragazzi e docenti.

Il terzo autore che abbiamo ospitato per i ragazzi delle prime classi  è Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, ricercatore presso il dipartimento di Scienze Bio-Mediche dell’Università degli Studi di Milano, con il suo libro di successo “Ammare”. I protagonisti, Mattia e Caterina hanno mille domande e poche risposte: sul mondo, sul futuro, su di sé. Le loro strade si incrociano. Prima, quasi per caso, nella vita reale. Poi di proposito, tra le righe di un blog, curato da Mattia sotto falsa identità. Lì si firma Franz, un ragazzo che vuole sensibilizzare il mondo sul destino dei migranti. L’idea è nata da una ricerca per la scuola: lui che si nasconde dietro una massa di ricci disordinati, lui che ha una lista di sogni ben custodita nel cassetto, lui che non si è mai messo davvero in gioco sente di dover fare qualcosa. Per tutti coloro che attraversano il Mediterraneo cercando una speranza, e anche per se stesso. Così Mattia trova il coraggio di urlare, di lasciare il segno. E invita un politico a trascorrere una settimana con lui in un centro per migranti. Forse questo non accadrà, forse nessuno risponderà mai al suo appello, ma poco importa. Perché quello che Mattia troverà grazie al suo blog è molto di più. È la forza di alzare lo sguardo, la certezza di non essere solo. E un’amica speciale, come Caterina. Alla fine del dibattito è emerso quanto i ragazzi, più degli adulti, siano molto attenti alle tematiche legate alle migrazioni e la loro capacità di integrarsi con gli “stranieri” sia senza pregiudizi. Questo, come faceva notare Pellai, ci fà ben sperare per il futuro.