Orientamento

Orientarsi è una dimensione fondamentale del comportamento umano. Quadro normativo di riferimento

Descrizione

“L’orientamento è un processo volto a facilitare la conoscenza di sé, del contesto formativo, occupazionale, sociale culturale ed economico di riferimento, delle strategie messe in atto per relazionarsi ed interagire in tali realtà, al fine di favorire la maturazione e lo sviluppo delle competenze necessarie per poter definire o ridefinire autonomamente obiettivi personali e professionali aderenti al contesto, elaborare o rielaborare un progetto di vita e sostenere le scelte relative”

 

Quadro normativo di riferimento

  • Direttiva n. 487, 6 agosto 1997: “l’orientamento nelle scuole di ogni ordine e grado è parte integrante dei curricoli di studio e più in generale del processo educativo e formativo. Ogni istituzione scolastica, nell’esercizio della propria autonomia, deve prevedere nel programma di istituto attività di tale tipo”.
  • DPR 275, 8 marzo 1999: “nell’esercizio dell’autonomia didattica le istituzioni scolastiche assicurano comunque la realizzazione di iniziative di recupero/sostegno, di continuità e orientamento scolastico e professionale…” (art.4)
  • Legge 53, 28 marzo 2003 “piano programmatico a favore…degli interventi di orientamento contro la dispersione scolastica” (art.1); “il secondo ciclo si sviluppa in due periodi biennali e in un quinto anno che prioritariamente completa il processo disciplinare e prevede altresì l’approfondimento delle conoscenze e delle abilità caratterizzanti il profilo educativo, culturale, professionale del corso di studio” (art.2)
  • D.lgs 59, 19 febbraio 2004: “la scuola secondaria di primo grado della durata di tre anni. Il terzo anno completa prioritariamente il percorso disciplinare e assicura l’orientamento e il raccordo con il secondo ciclo” (art. 4)
  • D.M. del 31 luglio 2007, “Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione”
  • Reg. min. del 16 novembre 2012, “Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione”
  • 19 febbraio 2014, “Linee guida nazionali per l’orientamento permanente
  • D.M. n. 328 del 22 dicembre 2022, adozione delle Linee guida per l’orientamento, relative alla riforma 1.4 “Riforma del sistema di orientamento”, nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU

 

 

 


Quadro di riferimento europeo

Il Memorandum sull’istruzione e formazione permanente, Commissione europea 2000 Messaggio chiave n. 5, esplicita: “garantire a tutti un facile accesso ad informazioni e ad un orientamento di qualità sulle opportunità d’istruzione e formazione in tutta l’Europa e durante tutta la vita”.

L’Unione europea sostiene la necessità che tutti i sistemi formativi degli Stati membri perseguano, fra gli altri, i seguenti obiettivi:

  • ridurre la percentuale degli studenti che abbandonano precocemente la scuola a meno del 10%;
  • diminuire la distanza tra scuola e realtà socio-economiche, il disallineamento (mismatch) tra formazione e lavoro e soprattutto contrastare il fenomeno dei Neet (Not in Education, Employment or Training – Popolazione di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non è né occupata né inserita in un percorso di istruzione o di formazione);
  • rafforzare l’apprendimento e la formazione permanente lungo tutto l’arco della vita;
  • potenziare e investire sulla formazione tecnica e professionale, costituendola come filiera integrata, modulare, graduale e continua fino alla formazione terziaria (nel caso italiano gli ITS Academy), e aumentare la percentuale di titoli corrispondenti al livello 5, ma soprattutto al livello 6 del Quadro Europeo delle Qualifiche.

 

La recente “Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea sui percorsi per il successo scolastico”, che sostituisce la Raccomandazione del Consiglio del 28 giugno 2011 sulle politiche di riduzione dell’abbandono scolastico, adottata il 28 novembre 2022, disegna nuove priorità di intervento per il perseguimento del successo scolastico per tutti gli studenti, a prescindere dalle caratteristiche personali e dall’ambito familiare, culturale e socio-economico, con misure strategiche e integrate che ricomprendono, tra gli altri, il coordinamento con i servizi territoriali, il dialogo continuo con gli studenti, i genitori, le famiglie, la messa a sistema di un insieme equilibrato e coordinato di misure di prevenzione, intervento e compensazione, il monitoraggio costante degli interventi. Nello specifico dell’orientamento, la Raccomandazione sottolinea la necessità di rafforzare l’orientamento scolastico, l’orientamento e la consulenza professionale e la formazione per sostenere l’acquisizione di abilità e competenze di gestione delle carriere nel lavoro.

L’orientamento nel quadro di riforme del PNRR

Gli obiettivi europei richiamati sono alla base di molte delle innovazioni del sistema scolastico previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), in via di attuazione, quali la riforma del reclutamento dei docenti, l’istituzione della Scuola di alta formazione per il personale scolastico, la riforma dell’istruzione tecnico-professionale connessa al sistema di formazione professionale terziaria (ITS Academy), la valorizzazione delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche, matematiche (STEM), delle competenze digitali, i nuovi principi del dimensionamento scolastico, l’intervento straordinario per la riduzione dei divari e della dispersione scolastica. Tali misure concorrono trasversalmente anche alla ridefinizione dell’organizzazione e delle modalità di gestione dell’orientamento.

 

Orientare a scuola

Orientarsi è una dimensione fondamentale del comportamento umano: si orienta un bambino, un giovane, un adulto, un anziano; giorno per giorno, nei momenti cruciali dell’esistenza e nella quotidianità. Ci si orienta quando si affronta un viaggio, quando si fa una scelta politica, quando si fa la spesa, quando si cerca un lavoro, quando si scelgono gli amici, quando si affronta una malattia; in ogni situazione esplorativa, problematica e soprattutto nelle situazioni di emergenza, decisive e a volte drammatiche della vita.

L’orientamento rende la persona consapevole delle proprie capacità, competenze e interessi, e la stimola a prendere decisioni fondamentali. è necessario che una tale dimensione educativa e trasversale sia presente sin dall’avvio del processo di istruzione e formazione e si connoti nella direzione dell’educazione dell’uomo e del cittadino. Elemento essenziale durante tutto l’arco dell’esperienza formativa e professionale della persona, è diretto a favorire la produzione di saperi ed esperienze indispensabili per realizzare in modo autonomo e consapevole un apprendimento continuo, rispettoso delle potenzialità personali e dei vincoli del contesto sociale.
La specificità curricolare e metodologica della scuola secondaria di primo grado si definisce in rapporto alle esigenze psicologiche e alle potenzialità dei ragazzi di età compresa tra i 10 e i 14 anni. Determinante è la consapevolezza che in tale periodo di vita le attività di orientamento svolgono un ruolo centrale nell’azione formativa scolastica, sia per il recupero di situazioni negative (demotivazione alla scuola, abbandono scolastico, permanenza eccessiva nella scuola media) sia per la valorizzazione e la promozione di diversi tipi di attitudini e interessi, attraverso un uso adeguato e aggiornato dei contenuti delle diverse discipline.

Oggi, dunque, l’orientamento è inteso come “azione formativa mirante a mettere in grado i giovani di orientarsi in una realtà complessa e prevenire le dispersione scolastica”; considera superate le concezioni a prevalente approccio diagnostico (l’uomo con le competenze specialistiche al posto giusto) o esclusivamente informativo (conoscere per scegliere).

Nella scuola secondaria di primo grado l’orientamento formativo significa:

  • formare abilità e capacità funzionali al “saper scegliere” nelle situazioni del quotidiano come nelle situazioni a maggior grado di complessità̀
  • promuovere capacità di impostazione e di soluzione dei problemi
  • individuare nel soggetto le prime manifestazioni attitudinali e gli interessi per specifiche esperienze disciplinari
  • riconoscere le competenze di base acquisite e motivare a ulteriori approfondimenti
  • fornire adeguate conoscenze ed esperienze per una lettura analitica e di interpretazione del contesto locale socio-economico e culturale, nella prospettiva della mondializzazione, ovvero di una società̀ multietnica e globalizzata;
  • migliorare, ristrutturare e integrare i curricoli disciplinari, accentuando l’attenzione agli ambiti di contenuti funzionali alle conoscenze strategiche delle discipline e alle loro applicazioni in materia di lavoro, impresa, professione anche nell’ottica dello sviluppo sostenibile.

L’azione orientativa prevede un’azione di “accompagnamento” dell’alunno che si concretizza nella proposta di percorsi personalizzati di apprendimento e in una strategia funzionale al proseguimento degli scopi formativi dello studente anche nella prospettiva di futuri rapporti con Enti e Agenzie esterne su iniziative mirate.

L’educazione scolastica nella “società delle conoscenze”, oltre a trasmettere il patrimonio culturale e scientifico consolidato, può mettere lo studente in grado di padroneggiare la complessità del mondo che lo circonda e creare presupposti per una scelta realistica, autonoma e coerente con i vincoli esterni.

Nelle “Indicazioni per il curricolo” è già specificato come dovrebbe essere l’alunno al termine della scuola secondaria di primo grado: l’obiettivo della scuola è di “formare saldamente ogni persona (per essere l’uomo e il cittadino che la comunità internazionale si attende da lui) sul piano cognitivo e culturale affinché possa affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri”. L’allievo viene posto al centro di ogni proposta didattica; le discipline di studio rappresentano soltanto dei mezzi per aiutare la crescita della persona, che costituisce il fine di ogni azione educativa e didattica.

Il traguardo può ritenersi raggiunto se le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e le abilità operative (il fare) apprese ed esercitate nel sistema formale (la scuola), non formale (le altre istituzioni formative) e informale (la vita sociale nel suo complesso) sono diventate competenze personali di ciascuno.

Un ragazzo è riconosciuto competente quando, facendo ricorso a tutte le capacità di cui dispone, utilizza le conoscenze e le abilità apprese per:

  • esprimere un personale modo di essere e proporlo agli altri
  • interagire con l’ambiente naturale e sociale che lo circonda, e influenzarlo    positivamente
  • risolvere i problemi che di volta in volta incontra
  • riflettere su se stesso e gestire il proprio processo di crescita, anche chiedendo aiuto, quando occorre
  • comprendere, per il loro valore, la complessità dei sistemi simbolici e culturali
  • imparare ad apprendere
  • apprendere una dimensione comunitaria dell’apprendimento
  • conferire senso alla vita.

Durante il Primo ciclo d’istruzione lo studente prende coscienza delle dinamiche che portano all’affermazione della propria identità. è fondamentale che sappia interrogarsi sulla portata e sulle difficoltà del processo interiore che porta a trasformare le sollecitazioni esterne e interne in una personalità unitaria, armonizzando le difficoltà, affrontando gli eventi contingenti, dando loro un senso più ampio. Lo studente, guidato dagli insegnanti, si pone in modo attivo di fronte alla crescente quantità di informazioni e di sollecitazioni comportamentali esterne, non le subisce, ma le decifra, le riconosce, le valuta anche nei messaggi impliciti, negativi e positivi, che le accompagnano.

Lo studente si educa alla relazione con gli altri: impara a interagire coi coetanei e con gli adulti. è chiamato a mantenere sempre aperta la disponibilità alla critica, al dialogo, e alla collaborazione per ri-orientare via via al meglio i propri convincimenti, comportamenti e le proprie scelte.

Lo studente infine si orienta sfruttando gli strumenti culturali che la scuola gli ha offerto: è capace dunque di pensare al proprio futuro, dal punto di vista umano, sociale e professionale. Per questo elabora, esprime e argomenta un proprio progetto di vita che tiene conto del percorso svolto e si integra nel mondo reale in modo dinamico ed evolutivo.

La scuola, attraverso percorsi di sostegno sulle competenze di base e trasversali, si ispira al modello teorico-pratico di riferimento di tipo formativo mediante il quale l’orientamento si realizza facendo fare esperienza ai ragazzi.

 

Orientamento in entrata, destinato agli studenti delle classi prime:

  • Accoglienza, focus sulle regole (regole di gruppo e sicurezza), la valutazione, promuovere la riflessione sul sé, il metodo di studio, l’autovalutazione

 

Orientamento in itinere, destinato agli studenti delle classi seconde:

  • Riflettere sul sé (i miei interessi scolastici, le mie materie preferite, i miei interessi extra-scolastici, le mie attitudini, i miei valori), nel mondo del lavoro (cosa voglio essere da grande), l’autovalutazione

Orientamento in uscita, destinato agli studenti delle classi terze:

  • Potenziare negli alunni le capacità di autoconoscenza (…e dopo la terza media? Come mi vedo. Cosa sono dopo 3 anni) e di autovalutazione, atte a favorire una migliore riuscita scolastica e la competenza critica di scelta, conoscere le scuole secondarie di 2° grado, nel mondo del lavoro

Obiettivi

  • facilitare la conoscenza di sé e la valorizzazione dell’io
  • aiutare l’alunno ad acquisire consapevolezza della realtà
  • favorire l’inserimento, individuando ed esplicitando eventuali elementi di disagio e aiutando a risolvere i conflitti relazionali
  • favorire l’acquisizione da parte degli alunni di un efficace metodo di studio
  • abituare l’alunno a riflettere sul proprio percorso scolastico, evidenziando le caratteristiche del suo operare e modo di pensare ai fini dell’orientamento
  • guidare l’alunno, in collaborazione con la famiglia verso una scelta adeguata rispetto agli interessi e alle attitudini o qualità posseduti
  • favorire nell’alunno la ricerca delle informazioni utili ai fini dell’orientamento personale, rendendolo autonomo nella scelta della propria strada.

 

Metodologia

L’attività didattica in ottica orientativa è organizzata a partire dalle esperienze degli studenti, con il superamento della sola dimensione trasmissiva delle conoscenze e con la valorizzazione della didattica laboratoriale. Lo scopo è quello di consentire agli studenti occasioni per autenticare e mettere a frutto attitudini, capacità e talenti nei quali reputino di poter esprimere il meglio di sé.

Coinvolgimento dei genitori: confronto sul “consiglio orientativo” espresso dal Consiglio di classe. L’Istituzione si farà promotrice di informazione e conferenze tenute in seno alla scuola. Confronto con le famiglie rispetto all’attività di Orientamento e per conoscere il ruolo dei genitori sul processo di scelta del figlio.

La realizzazione di percorsi e attività avverrà attravero:

  • test e questionari di autovalutazione e autoanalisi
  • test preliminari di autorientameno
  • lavori di gruppo (cooperative learning), di piccolo gruppo tutorato, tendente alla valorizzazione delle differenti competenze già possedute dagli alunni
  • uso di testi (espositivi di tipo giornalistico, narrativo e storico) e materiale sussidiario alternativo
  • metodo induttivo e deduttivo
  • esemplificazioni
  • discussione libera e guidata
  • intervento di esperti
  • affidamento di compiti di responsabilità
  • proiezioni film e documentari
  • realizzazione di drammatizzazioni e rappresentazioni teatrali
  • realizzazione di cartelloni e powerpoint

 

 

Risultati attesi

  • controllo della dispersione scolastica
  • controllo – in continuità con le scuole superiori – attraverso scelte più consapevoli e mirate, del percorso formativo intrapreso dagli studenti
  • configurazione, nella realtà sociale circostante, della scuola come polo formativo che riconosce la centralità nella responsabilità orientativa sia per garantire il raggiungimento del successo formativo scolastico ed extrascolastico da parte del maggior numero di alunni sia per limitare il determinarsi, tra i giovani, di situazioni di disagio, di emarginazione o di autoesclusione
  • sviluppo del processo di autoconoscenza e consapevolezza di sé
  • potenziamento delle abilità che consentano al ragazzo di sviluppare adeguati processi decisionali

E-Portfolio orientativo personale delle competenze. Consiglio di orientamento

L’E-Portfolio integra e completa in un quadro unitario il percorso scolastico, favorisce l’orientamento rispetto alle competenze progressivamente maturate negli anni e, in particolare, nelle esperienze di insegnamento dell’anno in corso. Accompagna lo studente e la famiglia nell’analisi dei percorsi formativi, nella discussione dei punti di forza e debolezza motivatamente riconosciuti da ogni studente nei vari insegnamenti, nell’organizzazione delle attività scolastiche e nelle esperienze significative vissute nel contesto sociale e territoriale. L’E-Portfolio consente, da un lato, di mettere in evidenza le competenze digitali di ogni studente ed eventualmente accrescerle anche con appositi interventi di sostegno da parte delle istituzioni scolastiche e formative; dall’altro lato, di valorizzare le competenze acquisite, di avere a disposizione le più importanti prove di una trasformazione di sé, delle relazioni con la cultura, il sociale, gli altri e il mondo esterno. Ad ogni studente viene rilasciato un consiglio di orientamento finale sul percorso di formazione da intraprendere nel secondo ciclo.

 

Valutazione

Alla fine di ogni anno scolastico la valutazione dell’orientamento sarà suffragata dalla Certificazione delle Competenze.