Tutto è crollato, ma l’Italia si risolleva

Il 25 aprile di ogni anno si festeggia la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista. Tutta l’Italia quel giorno si risvegliò dal sonno profondo in cui era caduta, si tolse quel velo di indifferenza che le copriva gli occhi, rispolverò i sui vecchi ideali risorgimentali e patriottici e si rialzò grazie all’aiuto di 336.516 uomini e donne. Il verbo combattere, infatti, deriva dal latino “cum” = insieme e “batúere”= battere: si può dire che quel 25 aprile l’Italia aveva un solo corpo, un solo cuore, una sola anima e un solo grande scudo, formato da milioni di anime, per “cumbatúere”, battersi insieme al fine di cancellare il passato, renderlo totalmente passato e costruire il futuro! Così immagino il 25 aprile, un giorno immortale ieri, oggi e…..per sempre, perché oggi, 25 Aprile 2021, c’è un solo nemico da combattere: il voler cancellare i ricordi; invece la memoria va difesa, essa rappresenta “l’unico vaccino contro l’indifferenza”. Sì, perché la Resistenza non è mai finita…Il 25 aprile 1945, l’Italia è finalmente libera dal dominio nazifascista, ma la guerra ha portato tanta distruzione. Famiglie e città distrutte, miseria e disoccupazione. C’era un intero Stato da ricostruire. La decisione di scegliere il 25 aprile come “festa della Liberazione” fu adottata il 22 aprile del 1946, quando il governo italiano provvisorio  stabilì con un decreto che il 25 aprile dovesse essere “festa nazionale”. Le prime pagine dei quotidiani il 25 aprile 1945 celebrarono questa data come un giorno importante: non solo l’Unità e Il Popolo, giornali ufficiali del Partito Comunista e della Demo-crazia Cristiana che si stampavano nelle parti d’Italia già liberate da tempo, ma anche il Corriere della Sera, che durante il ventennio fascista era stato vicino al regime. Anche oggi assistiamo a una forma di Resistenza priva però di fronti di guerra. Sono i luoghi dove si lotta e si resiste ogni giorno contro un nemico più forte di qualunque dittatore; si lotta non con armi come fucili, carri armati, bombe. A lottare sono i milioni di soldati che indossano un camice bianco, che non hanno il compito di uccidere, ma il compito di salvare tante vite. In questa guerra mondiale che stiamo combattendo non ci sono alleanze tra alcuni eserciti ma tra tutti gli stati del mondo che nelle diversità e nelle difficoltà vogliono “cumbatúere” contro un solo piccolo e invisibile nemico, molto più forte di un esercito intero ma che ha fermato il mondo. Nonostante questa guerra senza precedenti che ha visto e che continua a vedere tanti morti, fuori fioriscono i fiori e si intravede in lontananza un nuovo grande e bellissimo sole. Tutti in Italia resistiamo, tutto il modo resiste con coraggio e forza. In un certo senso, anche la nostra generazione, che non ha mai vissuto una guerra, resiste e si batte per la libertà. Anche oggi, se ci pensiamo, il nostro paese è diviso  tra diverse correnti politiche e di pensiero, ma a differenza del passato abbiamo tutti l’unico obiettivo che è la libertà. Tra pochi anni festeggeremo un altro anniversario, ne sono certa: il giorno in cui ci libereremo di questo maledetto virus! Il giorno in cui potremo dire che i vaccini hanno definitivamente sconfitto il covid. Il 25 aprile 1945 rappresenterà un passato sempre vivo e presente nella nostra memoria, che guarda con tanta speranza alla nostra nuova “Liberazione”, cioè al giorno in cui sorgerà un nuovo sole, il nostro meraviglioso futuro. Lo slogan scelto quest’anno per festeggiare questo importante anniversario è: “La resistenza è una forza morale”, perché non dobbiamo più resistere con le armi, ma moralmente. E presto risorgeremo, grazie alla forza della memoria, al passato immortale, per costruire un futuro sempre migliore.

DI VITTORIA BONANNO 3^A