Lia Levi

Incontro...l'Autore

logosanzio-senzascritta-pericona-1

Azienda Tecnica

Personale tecnico

La scrittrice Lia Levi ha incontrato un gruppo di giovani alunni della “Raffaello Sanzio” offrendo loro la testimonianza diretta di chi subì sulla propria pelle l’oltraggio della discriminazione razzista, che ancor più sfuggì ad ogni comprensione logica, e apparve indecifrabile, agli occhi di una bambina ebrea. La  Levi  ha messo in risalto  perché i bambini sono tutti uguali,  pur nella diversità dei contesti che ne accolgono il suo venire alla luce. Ieri, come oggi, il tempo non ha saputo ancora cancellare l’antica vergogna di alzare muri e fili spinati, frantumando l’umanità in compartimenti stagni.  Durante l’incontro, voluto dalla dirigente Dott.ssa Castorina e curato dal responsabile dei progetti lettura, Prof. Eugenio Fino, i maestri e allievi dell’Orchestra “Raffaello Sanzio” hanno interpretato brani del repertorio musicale ebraico.  Il Dirigente Scolastico ha invitato i giovani a coltivare, attraverso l’uso intelligente della lettura, la capacità di riflettere su se stessi per costruire i grandi valori che orientano le scelte  della  loro vita.
I giovani interlocutori hanno  notato che la scrittrice usa uno  stile narrativo agile e quindi di facile comprensione che fa dei numerosi romanzi, nonostante la gravosità dei temi trattati, degli strumenti importanti di trasmissione e conservazione del patrimonio della memoria.
Molto emozionanti gli interventi dell’attrice Egle Doria che ha interpretato, insieme agli alunni, pagine tratte dal romanzo “Una bambina e basta”, dalle quali emergono in tutta la loro drammaticità i temi di una quotidianità vissuta all’ombra delle persecuzioni razziali: emozioni, passioni, litigi, amori. Si assiste al trasformarsi dei sentimenti che si adattano alla nuova circostanza, come se subire la discriminazione, scappare, doversi nascondere, fossero la normalità. Si respira l’atmosfera di sopraffazione che ogni essere umano prova, in simili frangenti. La paura dell’altro che ci portiamo dentro è generata quasi sempre dall’egoismo e cresce coltivata nel buio  dell’ignoranza.
La cultura dell’integrazione  – dice Lia Levi –  passa necessariamente attraverso la scuola, attraverso momenti come questo, che si moltiplichino, diventando la “priorità” e il contenuto trasversale di tutte le materie scolastiche. Purtroppo spesso ci arrocchiamo a difesa strenua della nostra cultura, come se fosse l’unica universalmente valida, e ignoriamo volontariamente l’esistenza della cultura degli altri. In nome del pregiudizio che ci fa ritenere i migliori perché siamo i più antichi, i più tolleranti. A chiusura dell’incontro è intervenuto il Professore Luciano Tas, insigne storico e marito della signora Levi, che ha lodato il lavoro svolto dai ragazzi sottolineando che le “giovani anime” potranno migliorare, attraverso la conoscenza, il grande disagio etico che vive il mondo attuale.

Lia Levi (Pisa, 1931) è una scrittrice e giornalista italiana. Nata da una famiglia piemontese di origine ebraica, da bambina si trasferì a Roma, dove vive attualmente. Lia Levi inizia a scrivere tra i suoi titoli letterari più conosciuti “Una bambina e basta “nel 1994, senza volersi indirizzare a un pubblico di ragazzi.

Ha solo voglia di raccontare la sua storia, quella di una bambina ebrea che si trova improvvisamente ad affrontare problemi più grandi di lei e molto spesso ingigantiti e resi ancora più difficili dagli adulti. Non a caso l’incipit del libro recita: «Non mi piacciono i grandi quando decidono di farti un discorso: si sentono evoluti e magnifici, ti guardano negli occhi, cercano il tono a mezza altezza … ora saprai tutto anche tu, ci penseranno loro a impacchettarti la notizia come una merendina».